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Lettera al quotidiano La Stampa: non risulta alcuna correlazione tra siti di stoccaggio e fenomeni sismici

Con riferimento all’articolo “Seduti sul maxi-deposito di gas: abbiamo paura del terremoto” (La Stampa 1 marzo), riteniamo necessarie alcune precisazioni.

Una premessa: lo stoccaggio del gas in giacimenti naturali è un’attività consolidata da decenni a livello nazionale e internazionale che consente, nel nostro Paese, di far fronte allo squilibrio stagionale che si registra tra la domanda e l’offerta e, nel contempo, alla forte dipendenza dalle importazioni (circa il 90% dei consumi in Italia) nonché a eventuali crisi climatiche, geopolitiche o infrastrutturali.

Entrando nel merito dell’articolo, è necessario ancora una volta ribadire che non risulta alcuna correlazione tra i siti di stoccaggio italiani e fenomeni sismici.

Nel sito di Minerbio – gestito da Stogit (società di Snam che ormai da diversi anni, contrariamente a quanto riportato, non fa più parte del gruppo Eni) – è attiva dal 1979 una rete di monitoraggio microsismico. Il monitoraggio, recentemente potenziato, non ha mai registrato alcun evento microsismico in prossimità del giacimento, come verificato anche da INGV.

La faglia denominata Minerbio-Bologna, contenuta nel database Ithaca di ISPRA, è in realtà ubicata a ben 8 km di profondità rispetto agli 1,5 km del giacimento e in ogni caso la sua ultima attività risale al Pleistocene Inferiore (oltre 800.000 anni fa). Non può essere definita né capace né attiva. Inoltre, lo stesso sito del catalogo Ithaca (http://portalesgi.isprambiente.it/en/webgis), indica che non può essere utilizzato per una caratterizzazione delle sorgenti sismogenetiche. Altre banche dati più specifiche, come il Database of Individual Seismogenic Sources, infatti, non indicano la faglia citata.

Per quanto riguarda il progetto di sovrappressione, si tratta di una pratica ormai consolidata a livello internazionale, in particolare negli Stati Uniti, in Canada e in Europa. Il progetto di Minerbio, con una sovrappressione limitata (+7% rispetto alla pressione iniziale), porterà a benefici rilevanti in termini di volumi di gas. Studi specifici di primarie università italiane hanno verificato la sicurezza del giacimento anche con aumenti ben superiori (sino a +20% rispetto alla pressione iniziale).

Per quanto riguarda il terremoto che colpì l’Emilia nel 2012, si ricorda che la commissione Ichese ha potuto valutare tutta la documentazione trasmessa dalla società ai ministeri competenti, comprensiva delle rilevazioni microsismiche effettuate anche durante la sperimentazione della sovrappressione avvenuta nel 2011. Non è emerso alcun fenomeno microsismico e il rapporto della commissione ha sottolineato che il campo di Minerbio (in realtà distante 35 km dall'epicentro del sisma) era stato incluso nell’analisi solo per “diligenza e per assicurare un approccio cautelativo”.

Stogit è attenta alle richieste e alle preoccupazioni espresse sul territorio ed è sempre disponibile a fornire informazioni. A tal proposito, ha realizzato un sito web consultabile all'indirizzo www.snam.it/snamperminerbio.

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ultimo aggiornamento
05 marzo 2019 - 12:00 CET