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Compatibilità ambientale

Compatibilità ambientale

Il totale interramento della condotta consente di ricostituire completamente le condizioni naturalistiche e paesaggistiche originarie al termine dei lavori.

A eccezione del Parco della Majella, già attraversato con successo e in piena armonia con l'ambiente, il progetto Rete Adriatica (e in particolare il metanodotto Sulmona-Foligno) lambirà soltanto il Parco Nazionale Gran Sasso - Monti della Laga, in misura limitata (circa 1 km) e in zone prevalentemente agricole.

 

Per quanto riguarda l’attraversamento dei siti appartenenti alla rete Natura 2000, tra cui i Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e Zone di Protezione Speciale (ZPS), la compatibilità dell'opera con gli ambiti di tutela di tali siti è dimostrata nelle “Valutazioni di Incidenza” allegate allo Studio di Impatto Ambientale (SIA) di ciascun metanodotto o tratto funzionale, da cui è possibile ricavare che in tali aree i lavori di installazione della condotta comporteranno unicamente l’occupazione temporanea di suolo.

 

Compatibilità dell'opera

 

In generale, la compatibilità dell’opera in queste aree è da ascrivere al totale interramento della condotta che consente, al termine dei lavori e con l’affermarsi dei ripristini vegetazionali, la completa ricostituzione delle condizioni naturalistiche e paesaggistiche originarie. In particolare, gli interventi di mitigazione saranno finalizzati al recupero naturalistico, paesaggistico e produttivo delle aree interessate dai lavori.

 

In questo senso, si opererà con l’obiettivo di preservare le condizioni originarie di fertilità dei terreni mediante la conservazione e la protezione dei suoli; sarà inoltre ripristinato il naturale deflusso delle acque superficiali, con opportune opere di regimazione volte anche a consolidare e a stabilizzare la fascia di terreno interessata dai lavori.

 

L’attraversamento dei principali corsi d’acqua sarà realizzato mediante la tecnica trenchless, che consente di posare le tubazioni in gallerie senza scavo a cielo aperto, evitando interferenze dirette con il suolo e la vegetazione, con l’assetto idrografico dei corsi d’acqua e con le diverse infrastrutture attraversate (strade, ponti, ferrovie ecc.). La tecnologia trenchless consente tempi e volumi ridotti di scavo e di cantiere, garantisce l’integrità delle opere preesistenti e ha un limitato disturbo sull’a mbiente.

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ultimo aggiornamento
20 aprile 2018 - 14:06 CEST