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FAQ impianti di produzione di biometano

 

  • Perché l’impianto di produzione di biometano sostiene l’economia circolare?

    Perché promuove, attraverso il trattamento e recupero della materia, il completamento del ciclo virtuoso dei rifiuti, in linea con le politiche europee e nazionali sull’economia circolare.

    In particolare gli impianti di trattamento e recupero della frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU) consentono di trattare il rifiuto organico producendo energia pulita, ovvero biometano e compost di qualità che può essere impiegato come fertilizzante naturale.

  • Quali sono i vantaggi per il territorio generati dagli impianti di produzione di biometano?

    I principali e immediati vantaggi sul territorio sono dati da:

    • - Occupazione e generazione di competenze, grazie ai posti di lavoro permanenti e qualificati generati dagli impianti;
    • - Investimenti sul territorio, e il diretto ritorno economico sulle aziende locali, che verranno coinvolte nella fase di cantierizzazione e supporto all’operatività dell’impianto;
    • - Risparmio per il cittadino e/o il Comune: per gli impianti di biometano da frazione organica dei rifiuti si prevede un risparmio rispetto ai costi di smaltimento del rifiuto organico, grazie a costi inferiori sia in termini di tariffa di conferimento all’impianto, sia di trasporto del rifiuto stesso, nei casi in cui i rifiuti vengano smaltiti in centri situati presso località più distanti
  • Un impianto di produzione di biometano inquina l’atmosfera?

    Il biometano, il principale prodotto in uscita dall’impianto viene direttamente immesso nella rete di trasporto del gas nel rispetto delle normative vigenti e dell’ambiente. Nonostante sia un gas, è di fatto considerato una fonte neutrale da un punto di vista di emissioni e totalmente rinnovabile in quanto la sua produzione avviene attraverso il deperimento di scarti e materiale organico che comunque produrrebbero emissioni. Inoltre, per il biometano da fonte agricola, è riconosciuto che le emissioni di anidride carbonica prodotte nella fase di combustione siano uguali alla quantità di anidride carbonica assorbita dalle colture durante la fase di crescita, rendendo il processo neutrale da un punto di vista ambientale. Il processo può addirittura da “neutrale” diventare “negativo” da un punto di vista di emissioni, in caso l’anidride carbonica prodotta e separata nella fase di purificazione del biogas venga utilizzata per usi industriali e/o alimentari.

  • Cos’è la digestione anaerobica?

    La digestione anaerobica è il processo biologico che permette la trasformazione della frazione organica (FORSU) in energia rinnovabile e fertilizzante naturale. La FORSU ottenuta attraverso la raccolta differenziata viene immagazzinata all’interno di strutture insonorizzate e impermeabilizzate a tenuta stagna (biodigestori) in assenza di ossigeno. Sono necessari alcuni mesi di attesa perchè la frazione organica del rifiuto si degradi e si trasformi in sostanza gassosa, il cosiddetto biogas. Il biometano si ottiene da una semplice purificazione del biogas, è viene così immesso nella rete di trasporto del gas naturale di Snam. La rimanente parte solida del trattamento della FORSU, denominata digestato, viene inviata alla fase di compostaggio dove viene rimescolata insieme alla frazione verde, ovvero i residui della manutenzione di parchi e giardini, per produrre il compost di qualità, un fertilizzante naturale.

  • In un impianto di produzione di biometano da FORSU avviene la combustione dei rifiuti?

    Assolutamente no. Il processo non comporta la combustione dei rifiuti, che infatti non vengono mai bruciati. Inoltre vengono adottate e pienamente rispettate le misure imposte dalla normativa dei Vigili del Fuoco, che certificano l’impianto ai sensi della normativa vigente.

  • Chi garantisce la corretta gestione della frazione organica in ingresso?

    La frazione organica trattata nell’impianto viene sottoposta a costanti verifiche per assicurare l’idoneità del rifiuto nel rispetto delle normative vigenti e dell’ambiente, così come i camion adibiti al trasporto saranno sottoposti al controllo delle condizioni igieniche.

  • In un impianto di produzione di biometano com’è gestito il controllo degli odori?

    L’impianto è dotato delle migliori tecnologie disponibili sul mercato per minimizzare e abbattere gli odori nel rispetto delle normative vigenti e dell’ambiente. In particolare, i locali adibiti al trattamento della FORSU sono totalmente isolati atmosfericamente e sottoposti a depressione: inoltre sono presenti sistemi di depurazione e di captazione dell’aria e ogni varco sarà dotato di dispositivi per abbattere gli odori. In generale il processo di produzione del biogas avviene in un ambiente privo di ossigeno e completamente ermetico.

  • Un impianto di produzione di biometano genera rumori significativi?

    Tutte le attività di trattamento della FORSU avvengono in aree insonorizzate al fine di controllare e minimizzare le emissioni acustiche. In particolare negli impianti di biometano da scarti agricoli vengono generati rumori al pari di un’ordinaria gestione agricola.

  • Un impianto di produzione di biometano genera rischi di natura igienico – sanitaria?

    Il processo di trattamento adottato prevede che il rifiuto resti per un lungo periodo all’interno di uno spazio sigillato a temperature elevate, eliminando totalmente il rischio di sviluppo di batteri patogeni.

  • Un impianto di produzione di biometano genera rischi per la falda acquifera?

    La contaminazione delle falde acquifere è evitata grazie all’impermeabilizzazione delle aree di transito dei mezzi di trasporto e alla creazione di barriere tra la falda stessa e il terreno in cui sorge l'impianto.

  • Un impianto di produzione di biometano impatta sul traffico veicolare?

    L’impianto di biometano da FORSU minimizza il traffico veicolare a lungo raggio, e quindi le emissioni in atmosfera. E’ infatti volto ad accorciare le distanze percorse dai mezzi che oggi percorrono distanze superiori in quanto trasportano il rifiuto organico prodotto localmente fuori dal bacino stesso. L’impianto di biometano da matrice agricola raccoglie prodotti dei terreni vicini e non comporta una sostanziale variazione dell’attuale traffico mezzi.

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ultimo aggiornamento
09 novembre 2020 - 21:18 CET