Il potenziale dell'idrogeno in Italia
L'idrogeno è una fonte di energia sostenibile, che avrà un ruolo chiave nel raggiungere l’a mbizioso obiettivo del 95% di decarbonizzazione entro il 2050, poiché può essere generato a partire da energia rinnovabile e quindi trasportato, immagazzinato e utilizzato come un gas.
Uno studio condotto da Snam con il supporto analitico di McKinsey sul potenziale ruolo dell'idrogeno nel sistema energetico italiano ha evidenziato come l’Italia possa effettivamente rappresentare un mercato molto attrattivo per lo sviluppo dell’idrogeno. Questo grazie alla presenza diffusa di energia rinnovabile e di una rete capillare per il trasporto di gas, inclusi i collegamenti con il Nord Africa.
I principali risultati del report sono i seguenti:
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L’idrogeno potrebbe coprire quasi un quarto di tutta la domanda energetica in Italia entro
il 2050. I segmenti di domanda più attrattivi sono il trasporto, il riscaldamento degli
edifici, ed alcune applicazioni industriali (es. raffinazione, processi con calore ad alta
temperatura), in cui viene già utilizzato l'idrogeno “grigio[1]”.
- Il trasporto pesante su lunga distanza sarà uno dei primi segmenti in cui l’idrogeno potrà essere sostenibile economicamente. L'idrogeno raggiungerà la parità di costo totale[2] con il diesel entro il 2030, anche senza l’applicazione di incentivi di sistema.
- La miscela di idrogeno e gas naturale nella rete di distribuzione (fino ad una quota del 10-20%) per il riscaldamento domestico, è un altro potenziale ambito di sviluppo che si potrebbe verificare nel breve-medio termine.
- L’idrogeno supporterà la diffusione su larga scala delle rinnovabili nella rete elettrica: agirà da strumento di flessibilità come valida opzione per lo stoccaggio stagionale – potrà essere utilizzato insieme ad altre soluzioni, più utili per coprire esigenze di bilanciamento di breve termine (ad esempio le batterie per il bilanciamento intra-giornaliero); potrà rappresentare anche una soluzione alternativa per il trasporto di energia in rete.
- In uno scenario di decarbonizzazione al 95% (necessario per non superare la soglia di 1,5 gradi
di aumento temperatura), l'idrogeno potrebbe fornire fino al 23% del consumo totale di energia
entro il 2050 - più della quota attuale complessiva di energia elettrica (20% nel 2018),
considerando sia fonti rinnovabili che fossili.
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Il costo dell’idrogeno potrà essere competitivo già entro il 2030 – in anticipo rispetto ad
altri mercati europei. Considerando la forte presenza di energie rinnovabili nel nostro
paese, l’idrogeno “verde" raggiungerà il punto di pareggio con l’idrogeno “grigio” derivante da gas
naturale, 5-10 anni prima rispetto a molti altri paesi, tra cui la Germania. Ciò rende l'Italia il
luogo ideale per l’utilizzo su vasta scala dell’elettrolisi.
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L'Italia potrebbe importare idrogeno dal Nord Africa, ad un costo inferiore del 14%
rispetto alla produzione domestica. Potrebbero essere disposti pannelli solari nei paesi
dell’Africa settentrionale (“dove il sole splende sempre”), e poi importare idrogeno in Sicilia
attraverso i tubi esistenti. Questo potrebbe incentivare anche le esportazioni di idrogeno in altri
paesi europei attraverso l'Italia.
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Le infrastrutture italiane del gas supportano il potenziale dell'idrogeno: l’ampia
infrastruttura può consentire il collegamento fra il Sud del Paese, ricco di energia rinnovabile,
con i centri di domanda situati nel Nord, e rendere possibile la nascita di sistemi energetici
altamente indipendenti e completamente rinnovabili nelle isole.
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Caso di riferimento: l'idrogeno in Sicilia può rappresentare un’alternativa competitiva per
la decarbonizzazione di alcuni settori industriali, difficilmente decarbonizzabili
altrimenti. Potrebbe essere inizialmente sviluppata una capacità pari a 50 MW di elettrolizzatori
per produrre idrogeno verde, sfruttando il basso costo di energia elettrica eolica e solare
dedicata. L’idrogeno potrebbe poi essere trasportato nei tubi esistenti, ed utilizzato per i
processi industriali di una raffineria locale, per alimentare un treno ad idrogeno, e per il
riscaldamento domestico locale sfruttando la rete distributiva esistente. Una futura espansione
potrebbe aumentare la scala del progetto fino ad una capacità dell’elettrolizzatore pari a 2 GW,
garantendo la fornitura di due raffinerie e la sostituzione di una quota significativa (10-20%) di
gas naturale nel riscaldamento domestico.
- Riflessioni sul sistema italiano: gli abilitatori per lo sviluppo della filiera dell'idrogeno. Per avviare lo sviluppo dell'idrogeno in Italia, l'industria ed il legislatore dovrebbero collaborare per mettere in atto un quadro normativo che ne supporti la crescita e l'espansione. La cooperazione internazionale accelererà lo sviluppo dell’idrogeno in tutta l'UE e creerà in futuro un mercato unico europeo dell'idrogeno. Snam è pronta e disposta a supportare questa transizione sfruttando le sue risorse, la sua esperienza e la sua capacità per una transizione verso un futuro energetico sostenibile e competitivo in Italia.
[1] L’idrogeno grigio è prodotto da reforming del gas naturale o da gassificazione del carbone
[2] Costo totale calcolato considerando l’investimento iniziale ed i costi operativi di mantenimento
17 ottobre 2019 - 19:59 CEST