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I pozzi: dai cluster al giacimento

I pozzi: dai cluster al giacimento

Nel campo di Sabbioncello sono al momento attivi 32 pozzi dedicati allo stoccaggio, che fanno capo a 3 postazioni debitamente attrezzate, denominate "cluster".

Il raccordo tra le centrali operative descritte e il sottostante giacimento si realizza attraverso una serie di pozzi, strumenti essenziali per consentire, nelle due distinte fasi del ciclo produttivo, la movimentazione del gas naturale tra le profondità del sottosuolo e gli impianti di superficie.

 

Nel campo di Sabbioncello sono al momento attivi 32 pozzi dedicati allo stoccaggio, che fanno capo a 3 postazioni debitamente attrezzate denominate “cluster”. I pozzi sono in gran parte di tipo “direzionato”, presentano cioè una traiettoria obliqua con direzioni e inclinazioni variabili da pozzo a pozzo, in modo tale da interessare quanto più omogeneamente i diversi settori del giacimento. La progettazione dei pozzi per l’attività di stoccaggio è infatti studiata in modo tale che la loro dislocazione possa assicurare una distribuzione uniforme del gas all’interno del giacimento, così da ottimizzare i processi di iniezione ed erogazione.

 

I pozzi

 

In ogni campo di stoccaggio sono presenti alcuni pozzi espressamente dedicati alle operazioni di monitoraggio del giacimento. Nello specifico, a Sabbioncello sono presenti 4 pozzi di monitoraggio ed 1 pozzo non operativo allo stoccaggio (ex pozzo di reiniezione acqua). Si tratta in genere di pozzi a traiettoria verticale, spesso ereditati dalla precedente fase di produzione primaria, che vengono utilizzati per verificare la corretta distribuzione del gas all’interno del giacimento. Il loro utilizzo prevede la registrazione, periodica o in continuo, della pressione del giacimento, attraverso la discesa in pozzo di appositi sensori per la misurazione dei rispettivi valori, la cui verifica risulta particolarmente importante alla conclusione di ogni ciclo stagionale di iniezione e di erogazione del gas per valutare il bilancio volumetrico dei fluidi presenti in giacimento.

 

Tutti i pozzi, che presentano diametri decrescenti con la profondità secondo un profilo di tipo telescopico, sono rivestiti esternamente da tubi di acciaio ("casing"), mentre un riempimento di cemento occupa lo spazio anulare tra il foro e il tubo, in modo da garantire l'ancoraggio meccanico del pozzo e l'isolamento idraulico del giacimento. Internamente è presente un ulteriore tubo di acciaio, denominato "tubing di completamento", che ha lo scopo di assicurare il flusso del gas in condizioni di sicurezza e di durata nel tempo. Tutti i pozzi operativi utilizzati per l’iniezione e l’erogazione del gas dal giacimento sono inoltre dotati di valvole di sicurezza di tipo fail safe comandate dalla superficie, tali valvole sono installate nel tubing ad una profondità di circa 40 m ed hanno la funzione di assicurare la chiusura del pozzo in situazioni di emergenza. Per garantire le migliori prestazioni di erogazione del gas i pozzi sono attrezzati con appositi filtri ("gravel-pack"), posizionati in corrispondenza della profondità a cui si trova il reservoir (livello sabbioso di stoccaggio) e preposti a trattenere le particelle solide più fini in grado di penalizzare il rendimento del pozzo stesso (tecnica di "sand control"). Tutta la complessa attrezzatura descritta è collegata a una serie di elementi flangiati e di valvole, che costituiscono la cosiddetta testa-pozzo ("well-head"), unica parte dell’insieme visibile in superficie.

 
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ultimo aggiornamento
24 dicembre 2022 - 18:15 CET