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Domande e risposte

 

  • È vero che il metanodotto inquina?

    No, è falso. I metanodotti sono infrastrutture interrate, invisibili e sicure, che non causano emissioni acustiche, inquinamento atmosferico né frammentazioni di habitat.

  • È vero che impatterà negativamente sul paesaggio e sulle attrattive turistiche del Salento?

    No, è falso. L’opera non avrà alcun impatto sul valore paesaggistico del Salento e non ne condizionerà le attività turistiche.

  • È vero che il progetto minaccia gli ulivi pugliesi?

    No, è falso. Al contrario, su proposta di Snam, è stato previsto dalla Via e dalla Verifica di Ottemperanza che siano effettuati test di laboratorio su tutti gli ulivi presenti sul tracciato del gasdotto. La Verifica di Ottemperanza, ottenuta a novembre 2018, è stata eseguita dalla Commissione Tecnica regionale per la tutela degli alberi monumentali, della quale hanno fatto parte i rappresentanti di tutti i comuni interessati. Tale commissione ha valutato tutti gli alberi, non solo i monumentali.

    Durante la fase dei lavori, gli ulivi sani lungo il tracciato del gasdotto saranno collocati temporaneamente in aree limitrofe, opportunamente individuate e autorizzate. Queste aree saranno recintate e coperte da reti antinsetto per evitare il contagio. La rimozione temporanea degli ulivi avverrà solo nel periodo ammesso, che va da novembre ad aprile.

    Al termine dei lavori, le piante saranno riportate nell’esatto punto di prelievo. Snam provvederà alle cure colturali per tutto il periodo in cui saranno nelle aree di deposito temporaneo. Nell’affidamento dei lavori particolare attenzione è stata posta proprio al minore impatto possibile sugli ulivi.

    Al termine dei lavori, così come avviene per tutte le opere di Snam, saranno effettuate accurate azioni di ripristino ambientale per far tornare i terreni nelle loro condizioni originarie.

  • Quali sono i vantaggi?

    Il progetto contribuisce alla diversificazione dei punti di ingresso del gas naturale nella Penisola, aggiungendo una fonte di approvvigionamento al mix italiano con benefici sia per la sicurezza delle forniture sia in termini di minori costi energetici per famiglie e imprese.

  • Il metanodotto Melendugno-Brindisi e il progetto “Rete Adriatica” possono essere considerati un’unica opera?

    Il metanodotto Melendugno-Brindisi non ha nulla a che vedere con i progetti denominati “Rete Adriatica”. La cosiddetta “Rete Adriatica” è composta da cinque gasdotti diversi e funzionalmente autonomi. Le opere non sono collegate a TAP, ma rientrano nel processo di ammodernamento e consolidamento della rete nazionale, quella rete che con oltre 32.500 km in tutta Italia continua a garantire il fabbisogno energetico di industrie e abitazioni. Due dei cinque tratti sono già in funzione da diversi anni: il Massafra-Biccari dal 2012 e il Biccari-Campochiaro dal 2016. In un tratto (il Sestino-Minerbio), i lavori sono iniziati lo scorso anno. Per i tratti Sulmona-Foligno e Foligno-Sestino è in corso l’iter autorizzativo.

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ultimo aggiornamento
09 aprile 2019 - 18:14 CEST