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Domande e risposte

Il giacimento di Sabbioncello

  • Come è fatto il giacimento di stoccaggio di Sabbioncello dal punto di vista geologico?

    Il giacimento di Sabbioncello è collocato a circa 1.200 metri di profondità e, al pari degli altri utilizzati da Snam per l’attività di stoccaggio, è costituito da un sistema roccioso del sottosuolo, in cui la natura geologica e la conformazione propizia degli strati hanno consentito la genesi e la preservazione di accumuli di gas primario.

    In particolare il giacimento comprende una roccia porosa e permeabile (reservoir), idonea a ospitare il gas e costituita in prevalenza da sabbie, ricoperta da una roccia argillosa impermeabile (cap-rock), con spessore di alcune centinaia di metri, che impedisce al gas di diffondersi verso l’alto e garantisce il totale isolamento fisico e idraulico.

  • Quando si è formato il giacimento?

    Il giacimento e le rocce che lo costituiscono si sono formati nel corso degli ultimi 3-4 milioni di anni; per tutto questo arco di tempo, fino alla scoperta mineraria avvenuta nel 1953 e alla successiva fase di produzione primaria, il gas è rimasto intrappolato nelle rocce porose del sottosuolo, a testimonianza della perfetta tenuta del sistema geologico anche a fronte delle sollecitazioni naturali associate a fenomeni tettonici e a eventuali terremoti.

  • Dove si trova esattamente il gas?

    Il gas è contenuto in minuscoli pori della roccia-reservoir, cioè nei piccoli spazi interposti tra i singoli granuli di sabbia, fra loro comunicanti; diversamente da quanto talvolta si legge o si sente dire il gas non è quindi ospitato in caverne, grotte, cavità o serbatoi artificiali nel sottosuolo.

Sismicità e subsidenza

  • Un giacimento utilizzato per lo stoccaggio di gas può generare o indurre terremoti?

    A tal proposito, si riporta l’esperienza di Minerbio, campo di stoccaggio Snam presente in Emilia-Romagna, in cui è attiva ininterrottamente dal 1979 una rete di monitoraggio microsismico che, in questo lungo arco di tempo, non ha registrato alcun evento microsismico localizzato in corrispondenza del giacimento.

    Più in generale gli studi condotti sulla base di dati oggettivi di monitoraggi eseguiti a livello nazionale e internazionale non evidenziano alcuna correlazione tra fenomeni sismici e attività di stoccaggio in giacimenti analoghi per caratteristiche geologiche a quelli utilizzati da Snam.

  • Nei giacimenti di stoccaggio di Snam si utilizza la tecnica del fracking?

    No, la tecnica di microfratturazione idraulica (fracking) è utilizzata, principalmente nel Nord America, in tipologie di giacimenti di natura geologica molto differente rispetto a quelli adibiti in Italia all’attività di stoccaggio. Questo metodo è utilizzato al fine di incrementare la produzione di idrocarburi da rocce di tipo rigido (calcari, arenarie, ecc.) o da sedimenti argillosi poco permeabili; nei giacimenti di stoccaggio Snam la movimentazione del gas è invece naturalmente associata alle caratteristiche di porosità e permeabilità delle rocce che lo costituiscono, principalmente sabbie e ghiaie.

  • Che rapporti ci sono tra la presenza del giacimento e i fenomeni di subsidenza?

    Il lento abbassamento del suolo (subsidenza) è un fenomeno naturale dei bacini sedimentari alluvionali quali la Pianura Padana, legato alla compattazione dei terreni superficiali ancora non consolidati e localmente accentuato da attività antropiche come l’emungimento di acqua dalle falde idriche.

    I risultati delle analisi e dei monitoraggi eseguiti da Snam nelle proprie concessioni di stoccaggio da circa 20 anni, basati su tecnologie satellitari molto raffinate, indicano che l’attività di stoccaggio tende a contrastare il fenomeno di abbassamento del suolo e dimostrano inoltre come il sistema geologico giacimento-copertura abbia un comportamento di tipo elastico, in grado cioè di assorbire le deformazioni.

  • Relativamente all'esercizio allo stoccaggio dei giacimenti, è prevista l'adozione del cosiddetto "sistema decisionale a semaforo", così come descritto nel documento "Indirizzi e Linee-Guida per i monitoraggi" predisposto dal Ministero dello Sviluppo Economico?

    L’adozione del “sistema decisionale a semaforo”, basato su soglie progressive di microsismicità rilevata, non è al momento prevista, in quanto lo stesso Ministero ha precisato che questa metodologia di controllo si applica, nella fase di sperimentazione in atto, unicamente ad attività che comportano la reiniezione in sottosuolo di fluidi incomprimibili (allo stato liquido), esentando di conseguenza i giacimenti adibiti allo stoccaggio del gas naturale.

Verifiche e monitoraggi

  • Quali tipi di monitoraggi dei giacimenti vengono eseguiti da Snam?

    Le attività di monitoraggio dei giacimenti sono mirate a verificare la loro integrità dal punto di vista minerario, l’efficacia delle operazioni condotte e il rispetto di tutte le condizioni di sicurezza. Il piano di monitoraggio comprende inoltre accurati controlli riguardanti aspetti di carattere ambientale e geodinamico, fra cui in particolare la registrazione della microsismicità locale e l’analisi delle deformazioni del suolo in aree sovrastanti il giacimento (analisi satellitari e CGPS). Periodici controlli riguardano anche la verifica dello stato delle attrezzature dei pozzi per valutare la necessità di eventuali interventi di manutenzione delle stesse.

  • Come si fa a verificare che il gas rimanga nel giacimento senza disperdersi?

    Il giacimento viene costantemente monitorato attraverso un accurato controllo dei valori di pressione, eseguito sia alla testa pozzo che nel giacimento, per verificare la presenza di eventuali anomalie e valutare correttamente il bilancio volumetrico dei fluidi presenti in giacimento.

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ultimo aggiornamento
28 dicembre 2022 - 11:02 CET